venerdì 24 gennaio 2014

La Maratona

"Non ne vale la pena mi pare, che dici?" sono quelle domande che ti mandano in crisi. La domanda in questo caso poi è azzeccatissima. Il penare, il soffrire, il dover sopportare, ha un valore? Quando vedi che cominci a perdere i pezzi perché stai correndo verso qualcosa che non è nelle tue capacità raggiungere e ottenere, vale la pena continuare a correre? quando i piedi sanguinano, le gambe non rispondono, la testa gira e il fiato è corto, a senso continuare a correre? ha senso inseguire un traguardo che ti viene spostato ogni volta che stai per tagliare il nastro? ha senso continuare a correre quando sei rimasto l'unico corridore? Perché non ti fermi. Prendi fiato e ti rilassi un attimo, la meta non scappa, è lì! eppure ci sono volte in cui fermarsi è una sconfitta. Cadere non servirebbe a rialzarsi, ma solo a rimanere seduto a terra nella polvere, col nastro del traguardo che sventola come la lingua in una pernacchia. Ci sono corridori che sono un po' come Dorando Pietri. Non possono smettere di correre, perché anche se ogni fibra urla pietà, basta, urla di fermarsi, la corsa è tutto. continuare a correre è assieme mezzo e scopo, sostanza e forma, e soprattutto è motivo fondante di quel momento presente. c'è solo quello che conta. non c'è altro. non c'è la folla, non c'è l'avversario, non c'è nemmeno il traguardo. c'è solo correre, come se dovesse andarne della propria vita. E allora a quella domanda all'inizio, vale la pena, risponderei si, ne vale la pena, vale la pena di intestardirsi e non fermarsi, vale la pena non voltarsi a vedere cosa ti sei lasciato dietro vale la pena ignorare tutto ciò che c'è intorno a noi ma anche ignorare cosa c'è dentro di noi. Pazienza se al traguardo sarai solo, se non correrai più o se ci avrai lasciato le penne nella corsa. Era la cosa più importante di tutte. il resto era solo di cornice, fronzoli e decorazioni non funzionali. Vale la pena, anche se gli altri non capiscono, anche se ti danno dello stupido, del masochista e dello sconsiderato. Quella corsa è l'essenza di tutto per chi c'è dentro. Una famosa canzone diceva "for what is worth, it was worth all the while". Per quel che vale, ne è valsa la pena per tutto il tempo. Qui sta la spiegazione di tanta scelleratezza. Il valore di quella corsa è intrinseco della corsa stessa e solo chi corre può capire perché.